Passione

Aforismi

Carlo Dossi

A molti non mancano che i denari per essere onesti.
Agli esami, i professori cercano più di far sapere allo scolare che loro sanno, che non di conoscere se lo scolare sappia.
Alle volte, coi libri di teologia e di filosofia, si fa una strenua fatica per capire che quanto si arriva a capire non valeva la pena di esser capito.
Anticamente migliaia di dèi parevano pochi; oggidì uno è di troppo.
C'è gente che è sempre del parere dell'ultimo libro che legge.
Che buon tempo! Star lì a fare la fatica di far versi quando ce ne sono tanti già belli e fatti.
Che è l'onestà se non la paura della prigione?
Che è un matrimonio, in tutti i paesi del mondo, per quanto premeditato, se non un getto di dadi?
Chi molto dice, pensa poco.
Chi vuol riposare, lavori.
Ci fu data la lingua, sì, per parlare; ma anche i denti per tenerla assiepata.
Come l'accensione di una candela dà a questa in una il principio di vita e di morte, così la nascita all'uomo.
Continuamente nascono i fatti a confusione delle teorie.
Creder d'ingegno chi sa molto a memoria gli è come riputare sapiente chi tiene in casa una grande biblioteca. Molti, anzi, a forza di studio, diventano ignorantissimi.
Date agli altri molta libertà, se volete averne.
Della vita, metà è di desiderio, e metà d'insoddisfazione. La vita è una atroce burletta.
Di molte cose pare che non si possa far senza: poi quando si perdono o loro si rinuncia, ci accorgiamo che si può far senza benissimo anche di esse. E così dovrebbe essere anche per la vita che sembra, a chi la possiede, indispensabile.
Dicesi età dell'oro quella in cui oro non c'era.
Dicono alcuni che l'amore è il coito. Sarebbe come dire che il mangiare è il cacare. Certo che il cibo finisce, in parte, nel cesso, ma non si mangia pel cesso come non si fa all'amore pel coito, sebbene ci si finisca.
Dicono che la filosofia è la medicina dell'anima. Ammettiamolo. Ma insieme, ammettendone anche le sue conseguenze, diremo che la filosofia come la medicina è per i malati e non per i sani. Come la medicina poi è un veleno e ogni veleno, se in breve quantità, giova, in grande uccide.
Disertore può chiamarsi il suicida.
Dove gli occhi van volentieri, anche il cuore va, né il piede tarda a seguirli.
Due sono le grandi gioie nella vita d'amore di un uomo: la prima, quando per la prima volta può dire “amo”, l'altra ancora più grande, quando può dire “sono amato”.
Fa il tuo vero interesse e farai l'interesse di tutti.
Gli umoristi dicono cose savie vestite di pazzia, e pazzie vestite di saviezza.
Ha bimbi? No, salvo il marito.
I bibliofili possessori di biblioteche di cui non volgono una pagina, si possono paragonare agli eunuchi in un harem.
I missionari cattolici, a differenza dei protestanti, invece di tentare la conversione dei selvaggi coll'insegnar loro le umane universali regole del Vangelo, s'intende, col contrafforto della pagnotta, ancor prima di parlar loro di Dio, parlano dell'immacolata e del purgatorio. E credono poi di averne convertite migliaia quando possono arrivarli con una secchiata di acqua benedetta.
I pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi.
I tormenti della bontà che non può sfogarsi, sono forse peggiori di quelli della malvagità sfogata.
Il campo del verosimile è assai minore di quello del vero.
Il cane è la bestia che io, dopo la donna, preferisco.
Il cosidetto divertimento della caccia, spogliato dalle sue lusinghiere apparenze, non è altro che la soddisfazione del perfido istinto dell'uomo di spargere sangue e di distruggere. Esclusi i cacciatori di professione che hanno una valida scusa nel bisogno di procurarsi il vitto o quelli che caccian le bestie feroci, feroci beninteso per l'uomo, tutti gli altri che cacciano per semplice gusto non sono che assassini. Che se si vuol scusare la caccia colle passeggiate, spec. alpine, che la caccia provoca e giovano alla salute, le passeggiate si possono fare egualmente anche senza fucile, e se si vuol scusarle come un mezzo di apprendere a colpire al segno, vi sono bersagli inanimati da tutte le parti, senza abbattere gli innocenti augellini e le timide lepri.
Il diavolo ha reso tali servigi alla Chiesa, che io mi meraviglio com'esso non sia ancora stato canonizzato.
Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole.
Il genio è una varietà della pazzia.
Il mio silenzio è più eloquente del tuo parlare.
Il mondo non può sostenersi senza ingiustizia.
Il prurito dei vecchi, il chiacchierare.
Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere la nudità.
Il sorriso è alla bellezza, quello che il sale è alle vivande.
Il torto di molti ladri in faccia al pubblico e alla giustizia è quello di non aver rubato abbastanza per celare il furto.
In Italia il far nulla appartiene alle occupazioni.
In un libro d'umorismo il protagonista è sempre l'autore, non lo si può perdere mai di veduta, e ne fa il principale interesse.
L'Apocalisse è la più alta ciarlatanata fatta per imbrogliare la gente minchiona. È l'impotenza che assume il far misterioso per farsi creder potenza.
L'amore e l'amicizia si escludono reciprocamente.
L'amore vive non solo di sentimenti, ma di bistecche.
L'arte di un autore sta nel cancellare.
L'arte non imita, interpreta.
L'ingegno è fatto per un terzo d'istinto, un terzo di memoria, e l'ultimo terzo di volontà.
L'originalità in arte ha più spesso radice in difetti che non in virtù.
L'ultimo gradino della cattiva fortuna è il primo alla buona.
L'uomo destinato alla gloria non teme la povertà e la miseria perché sa che nella miseria il suo ingegno diverrà genio.
L'uomo teme gli Iddii, ch'egli stesso creò.
L'utopia di un secolo spesso diviene l'idea volgare del secolo seguente.
La legge è uguale per tutti gli straccioni.
La menzogna non può esser contenuta se non in un vaso di verità. La stessa menzogna è un omaggio alla verità, perché tanto è migliore quanto più è verosimile.
La nuova letteratura non può che essere umoristica. La scienza dubita, e così l’umorismo.
La servitù nasce e vive dalla comune viltà. Tutte le declamazioni contro gli abusi della tirannide sono meno efficaci che il dire ai servi: contatevi.
La traduzione delle opere letterarie, o sono fedeli e non possono essere se non cattive, o sono buone e non possono essere se non infedeli.
La virtù è come la cimice. Perché esali il suo odore bisogna schiacciarla.
Le donne sono tante serrature in cerca di una chiave.
Le ragazze che dicono “se mi sposi ti voglio bene” equivalgono alle puttane che dicono “dammi 5 lire e sono tua”
Le sostanze che i dottori prescrivono come medicamenti, sono in gran parte venefiche e atte a provocare malanni. Nella libreria medica molti sono i libri che trattano de' rimedi de' mali, non uno ch'io sappia, che si occupi dei mali de' rimedi.
Massimo segno della fine, è il principio.
Non c'è cacciatore che non vanti il suo cane, non c'è vignaiolo che non vanti il suo vino, non cavaliere che non vanti il suo nastro. Ma pochi sono i mariti gloriosi delle lor mogli.
Non si diventa grandi uomini, se non si ha il coraggio d'ignorare un'infinità di cose inutili.
Non vi ha che una medicina efficace; quella di regolare la vita in modo da non aver mai bisogno di rimedi.
Ogni dovere e diritto nasce e procede dall'istinto della propria conservazione.
Ove non arriva la pelle di leone, si rappezzi con quella di volpe.
Pensare col cuore e scrivere colla testa.
Perché in generale si sfugge la solitudine? Perché pochi si trovano in buona compagnia seco.
Perché, o stolti, far birberie fuor della legge? c'è tanto posto di farne dentro!
Qual è la miglior lingua? Leggo Shakespeare, e dico, è l'inglese, leggo Virgilio e dico "è il latino", leggo Dante e dico è l'italiano, leggo Richter, e dico, è il tedesco, leggo Porta, e dico è il milanese.
Quando l'interesse del principe non s'accorda a quello del popolo, il principe è di danno, e quando s'accorda, il principe è inutile.
Quanto piccolo l'uomo dinanzi l'universo, quanto grande lui che l'universo comprende!
Quanto sa, gl'impedisce di sapere quanto dovrebbe.
Regola di onestà, essere buoni tanto da non imbrogliare alcuno, non però tanto buoni da essere da alcuno imbrogliato. Non imbrogliare alcuno né essere imbrogliato.
Regola di vita dimenticare il passato, non pensare al futuro, godere il presente.
Riconoscere i propri torti e domandarne altrui scusa, non è già un avvilirsi, ma è anzi un rialzarsi nella stima degli altri e di noi.
S'ha vergogna di un debito di poche lire, si ha quasi orgoglio di uno di molte. Solletica la propria vanità il poter dire “sono pieno di debiti” e si rialza superbamente la testa, invidiati perfino dai nostri creditori.
S'impara spesso dai ricchi a fare il pitocco.
Scopo della burocrazia è di condurre gli affari dello Stato nella peggior possibile maniera e nel più lungo tempo possibile.
Se oggidì si scrivesse secondo la stretta etimologia oppure si leggesse, nessuno capirebbe più nulla; tanto le parole si dipartirono dal loro primo razionale significato.
Se si vuol scusare la caccia colle passeggiate, spec. alpine, che la caccia provoca e giovano alla salute, le passeggiate si possono fare egualmente anche senza fucile, e se si vuol scusarle come un mezzo di apprendere a colpire al segno, vi sono bersagli inanimati da tutte le parti, senza abbattere gli innocenti augellini e le timide lepri.
Speranza, sogno di chi veglia.
Tali leggendo solo credono di studiare. Senza meditazione, la lettura non è che un perditempo.
Teneva la moglie come certi bibliofili tengono i libri, senza toccarli.
Troppo facilmente si dà del birbante, a cui la sorte è contraria, come del galantuomo a cui la sorte sorrise.
Tutte le idee sono già nel cervello, come tutte le statue nel marmo. La ragione non fa che scoprirle.
Tutti che le hanno godute, dicono che le gioje di questo mondo sono ingannatrici. Ma almeno le hanno godute!
Tutti fuggono, perfino gli amici, da chi è colpito da una malattia contagiosa. Va dunque posta, fra le contagiose, anche la bolletta.
Tutti gli uomini sono corruttibili: è questione di somme.
Tutto si perdona, fuorché il non aver cuore. Chi non l'ha se l'inventi.
Un libro indegno di essere letto una seconda volta è indegno pure di essere letto una prima.
Un pensiero non basta trovarlo, bisogna meditarlo.
Un uomo io lo stimo quanto insaccoccia. L'anima umana sta nella borsa. Vuota la borsa, addio anima!
Un vero grande uomo non può essere che umile. Egli conosce quanta pochissima parte abbia la volontà sua ne' concepimenti di lui, quanto egli debba tutto ad un incontrollabile estro che non si sa, fino ad oggi, donde venga, come esploda, perché fugga.
Una colpa non è cancellata finché si rammenta.
Uomo e donna si completano vicendevolmente, come il bottone e l'occhiello, come il violino e l'archetto.
Vi ha gente che è sempre del parere dell'ultimo libro che legge.
Vi ha risposte che sono insieme una domanda ottime a protrarre un discorso. E io invece, nelle mie risposte, pongo sempre punti; mai virgole né punti e virgola
Vi ha un giorno nell'anno in cui il vae soli della Bibbia ci è in viso buttato, come ingiuria, dalla rossa vampa del caminetto e ci soffia gelato alle orecchie, come minaccia, dalla terra nevata. È il Natale.
È meglio non comandare del non venire obbediti.